Riempiva gli scaffali guadagnando una miseria | Poi la Serie A e il successo: è uno dei migliori nel suo ruolo

Ora ha una carriera meravigliosa, ma da piccolo non se l’è vista bene: per vivere era costretto a riempire gli scaffali, guadagnando davvero poco.
Nel mondo del calcio esistono storie che vanno ben oltre il rettangolo di gioco. Molti dei campioni oggi osannati dalle folle hanno conosciuto la fatica e le difficoltà della vita ben prima di sfondare nel professionismo. Prima di vestire maglie prestigiose e firmare contratti milionari, diversi calciatori hanno vissuto in condizioni precarie, svolgendo lavori umili per aiutare le proprie famiglie o semplicemente per sopravvivere.
È il caso, ad esempio, di Gabriel Jesus, che da bambino dipingeva muri nelle favelas di San Paolo, o di Jamie Vardy, costretto a lavorare in una fabbrica di protesi ortopediche mentre militava nelle serie minori inglesi. Anche Luka Modrić, Pallone d’Oro nel 2018, è cresciuto in un campo profughi durante la guerra in Croazia, con un’infanzia segnata dalla paura e dall’incertezza.
Queste esperienze, lontane anni luce dal lusso del calcio moderno, hanno forgiato il carattere di uomini prima che di atleti. Le loro storie sono testimonianza di determinazione, resilienza e sogni coltivati contro ogni pronostico. Un altro giocatore, che ad oggi è tra i migliori nel suo ruolo, e che è passato anche dalla Serie A, ha avuto un’infanzia di questo tipo.
Dagli scaffali alla Serie A
Qualche settimana fa il Manchester City ha ufficializzato l’arrivo dal Milan per un bel po’ di milioni di Tijani Reijnders. Reduce da una grande stagione in rossonero, il centrocampista olandese oggi ha già fatto innamorare i tifosi dei Citizens al Mondiale per Club.
Sebbene ad oggi sia uno dei migliori giocatori nel suo ruolo però prima di sfondare nel mondo del pallone, l’ex milanista non ha vissuto un periodo semplice, tanto che per vivere lavorava come magazziniere e cassiere.
”Guadagnavo poche centinaia di euro”
“Ho lavorato come magazziniere, riempiendo gli scaffali e come cassiere. Guadagnavo poche centinaia di euro. Di recente ho parlato con la mia famiglia di questo contrasto e siamo giunti alla conclusione che questa fase mi ha fatto molto bene. Ho visto entrambi lati della medaglia”.
Questo il racconto che qualche tempo fa lo stesso Reijnders ha fatto ai microfoni di Nos, facendo capire a tutti che i sogni vanno inseguiti fino alla fine.