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Si era ridotto a fare il parcheggiatore, poi la lenta risalita | Oggi gioca in Serie A

Un parcheggiatore al lavoro- fonte facebook- sampgazzetta.it

Quando il sogno di sfondare nel grande calcio pareva finito, ed era diventato un parcheggiatore, è arrivata la risalita. Oggi gioca in Serie A.

Nel mondo del calcio, non tutti i campioni nascono sotto i riflettori. Molti calciatori, prima di raggiungere il successo, hanno dovuto affrontare sacrifici enormi e svolgere i mestieri più disparati per mantenersi. Prima di vivere di pallone, c’è chi ha lavorato come muratore, cameriere, magazziniere o operaio in fabbrica.

Queste esperienze, lontane dai campi da gioco e spesso faticose, raccontano la determinazione e la volontà di chi non ha mai smesso di credere nel proprio sogno. Allenamenti serali dopo ore di lavoro, partite giocate nei campionati dilettantistici la domenica, chilometri macinati per una convocazione: è questo il percorso nascosto di tanti professionisti che oggi calcano i palcoscenici più importanti.

Il loro cammino dimostra che il talento da solo non basta: servono disciplina, spirito di sacrificio e capacità di non arrendersi alle difficoltà. Proprio quelle esperienze lavorative, spesso umili, contribuiscono a formare il carattere e la grinta che poi si vedono in campo. Queste storie sono un antidoto al calcio patinato e milionario, e ricordano che dietro ogni successo ci sono, a volte, anni di sudore e rinunce. E che anche dai campi di periferia, o da una vita fatta di lavoro e speranze, si può arrivare in alto.

Da parcheggiatore abusivo alla Serie A

In questa sessione di mercato estiva, uno dei calciatori acquistato dalla Roma è Wesley. Il brasiliano, dopo aver fatto molto bene al Flamengo, ha deciso di approdare in Europa per dare slancio alla propria carriera.

E’ stato però proprio l’esterno a raccontare nel corso della sua presentazione sul canale YouTube del club capitolino la sua vita prima di sfondare nel grande calcio.

Wesley durante la presentazione con la Roma- fonte Facebook- sampgazzetta.it

Il racconto del calciatore

“Ho iniziato a giocare tardi e quando ero appena diventato professionista è spuntato il Covid. Ho pensato di mollare tutto e mi sono messo a fare il parcheggiatore nel ristorante dove mia madre era chef”.

Queste le parole di Wesley, che lanciano un chiaro messaggio: la speranza, soprattutto nel calcio, è l’ultima a morire.