Abbiamo perso uno dei migliori: Spalletti è disperato | Avrebbe cambiato la storia della nazionale

Una botta tremenda per il ct azzurro, che avrebbe potuto contare su un elemento di livello per i prossimi impegni della nazionale.
La nazionale azzurra si prepara ad affrontare l’importantissimo impegno in Norvegia a giugno prossimo. Questa partita, sebbene sia la prima della fase a gironi per la qualificazione al prossimo Mondiale del 2026, rappresenta già un vero e proprio crocevia in quanto Haaland e compagni sono i principali avversari nel gruppo degli azzurri.
Detto ciò, è chiaro dunque che mister Luciano Spalletti stia preparando al meglio l’impegno di giugno. Il commissario tecnico sta valutando i calciatori da convocare, provando già ad immaginare la migliore formazione possibile da mettere in campo ad Oslo. Il mister ha ancora un po’ di tempo, che però presto finirà.
È proprio sul tema delle convocazioni però che nelle scorse ore è arrivata una notizia terribile per il nostro ct, che non potrà contare su un giocatore di altissimo livello, il quale avrebbe potuto cambiare completamente la storia azzurra. Vediamo di chi si tratta.
Una perdita importante per la nazionale azzurra
Nel corso della storia della nazionale azzurra, abbiamo potuto vedere tanti oriundi. Altrettanti però al contrario non sono riusciti a vestire la maglia dei quattro volte campioni del mondo, o perché hanno scelto un altro paese da rappresentare o per altre ragioni.
Uno di questi è di sicuro Raphinha. Il brasiliano, che sta disputando una grande stagione con il Barcellona, era ad un passo dall’ottenere il passaporto, che però non è arrivato in tempo, e di conseguenza non gli ha permesso di giocare per l’Italia.
La rivelazione del calciatore
“Avrei dovuto far parte dell’Italia, della squadra che ha vinto gli Europei del 2020. Praticamente era tutto pronto, per fortuna però poi il passaporto non è arrivato in tempo!”. Questo il racconto di Raphinha riportato da Alfredo Pedullà, che poi ha proseguito.
”Quelli della Nazionale italiana mi chiamavano sempre, soprattutto Jorginho. Lo staff aveva un progetto fantastico per me, mi avevano davvero colpito. Allo stesso tempo, sotto sotto, avevo quell’uno per cento di speranze di poter indossare ancora la maglia del Brasile. E poi l’ho fatto, per fortuna che il mio passaporto non è mai arrivato nei tempi previsti”.