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ULTIM’ORA SCOMMESSE: clamorose novità in Serie A | La Procura ha sbagliato tutto

Il pallone della Serie A- fonte lapresse- sampgazzetta.it

Novità clamorose sul caso scommesse in Serie A: la Procura ha commesso un errore madornale, accusando ingiustamente il calciatore.

Il calcioscommesse rappresenta una piaga che da anni affligge il mondo del calcio, minando la credibilità dello sport e rischiando di compromettere la regolarità delle competizioni. Questa pratica illecita coinvolge giocatori, dirigenti e talvolta anche tifosi, con l’obiettivo di influenzare i risultati delle partite a favore di scommesse clandestine.

Recentemente, la Serie A è stata scossa da un nuovo caso che ha visto coinvolti due giovani talenti, Sandro Tonali e Nicolò Fagioli. Entrambi sono finiti sotto indagine per presunti collegamenti con ambienti sospetti legati al giro delle scommesse, suscitando grande attenzione mediatica e preoccupazione tra gli appassionati. I due sono stati squalificati e hanno scontato la loro pena, ma la macchia di quanto accaduto resta.

E’ chiaro dunque che la vicenda ha acceso i riflettori sulla necessità di maggiore trasparenza e controlli rigorosi all’interno del calcio italiano. Il fenomeno delle scommesse clandestine continua a rappresentare una sfida per le istituzioni sportive e giudiziarie, che devono collaborare per prevenire episodi di corruzione e tutelare l’integrità del gioco. Proprio a tal proposito però di recente non sono arrivate delle buone notizie.

Errore tremendo della Procura

Un altro dei giocatori che era rimasto implicato nel caos scommesse è stato Alessandro Vogliacco. Tuttavia le accuse per lui sono decadute.

Di recente proprio il difensore, sui propri canali social, ha annunciato questa notizia, mettendo in dubbio l’operato della Procura.

Vogliacco- lapresse- sampgazzetta.it

Le parole del giocatore

“Mi sento molto più leggero. Ho vissuto mesi difficili con tanta angoscia. È arrivata una segnalazione su qualcosa di cui non sapevo l’esistenza. Per me è stata una doccia fredda. Però grazie alle persone e ai professionisti che mi hanno affiancato sono riuscito subito ad avere un quadro limpido della situazione e siamo riusciti a dimostrare la mia innocenza”.

”Ringrazio la mia famiglia, che mi ha sempre sostenuto e ha sempre creduto nella mia innocenza. Il mio procuratore, Michelangelo Minieri, e i miei avvocati. Poi Pantaleo Longo, un amico di famiglia che ha creduto fin da subito nella mia innocenza. Si è speso tanto per me e mi ha dimostrato che nella vita si può credere in qualcosa: nelle amicizie disinteressate”.